Chi sono io?
È una domanda che risuona nella caverna della mia mente senza echi di risposte. Ho un nome, che mi hanno affibbiato. Cucito addosso come una toppa, abbastanza carina da non mostrare il buco.
Bianca. Alcune volte mia madre mi racconta come ha scelto questo nome. Voleva che io fossi pura, leggera, cristallina come la neve. Silenziosa come il suo incedere, che cancella ogni suono. Questa è la mia maledizione. Ogni cellula di me è stata programmata per trasformarmi in questo mostro di delicatezza, per sorridere e mostrarmi gentile, per non dare troppo fastidio e non parlare. Ero una bambina muta.
C’è un dèmone in me
Mi abita e dorme tra i miei organi
Quando si sveglia mi spòsta il cuore
Si apre come una coperta di lana rossa
Avvolge ogni cosa
Stringe con le sue mani la mia gola
Soffoca le mie parole /
Ma in fondo
Ciò che mi scuote
È il suo amore
Ed il mio
È la carne che risveglia
Il fuoco che mi divora dentro.
Non addormentarti di nuovo ti prego.